Elettrosmog

ELETTROSMOG   
Il corpo umano, come quello di qualsiasi animale, si è evoluto per millenni in perfetta sintonia  con il campo magnetico terrestre, un campo quasi stazionario la cui intensità varia leggermente a seconda delle aree geografiche. L’attuale esteso impiego di apparati elettrici ci fa vivere in un territorio completamente elettrificato.
Il nostro paese è attraversato da 57.000 km di linee ad alta tensione più 332.000 km a bassa tensione, quasi esclusivamente aeree e non isolate. Sono in funzione 1.800 cabine primarie di trasformazione oltre a 400.000 secondarie. È sempre più generalizzato l’uso di telefoni portatili e dispositivi di comunicazione senza fili. Rispetto alle radiazioni naturali, generate dalla terra e dai corpi celesti, attualmente si registrano valori enormemente più elevati.
I fattori che quantitativamente determinano l’intensità dei   campi elettro-magnetici (E/M) sono essenzialmente 4:
Frequenza (Hz, KHz, MHz, GHz)
Tensione (V, kV)
Distanza dalla sorgente del campo(mm, cm, m)
Durata dell’esposizione(ore/giorno—giorni/anno)

Negli ultimi anni diverse tipologie di esposizione a campi E/M vengono
analizzate scientificamente in termini cautelativi per la salute umana:
CAMPI A BASSA FREQUENZA
Elettrodotti (linee ad alta tensione): il campo è caratterizzato da alte tensioni (fino e oltre 380 kV), e bassa frequenza (50Hz). All’interno degli edifici in prossimità di elettrodotti, dove normalmente si hanno lunghe permanenze, solo il campo elettrico risulta in buona parte schermato (max 1-5 V/m), a differenza dell’induzione magnetica che, laddove non è stata mantenuta una distanza di sicurezza dalle linee, può raggiungere i livelli di attenzione che le ipotesi più cautelative fissano a 0,2 µT.  Nelle situazioni esistenti più a rischio è comunque possibile ricorrere a tecniche di trasporto dell’energia elettrica alternative, come i cavi interrati, compatti e aerei isolati.
Elettrodomestici: il cosiddetto “inquinamento indoor” si può generalmente ritenere il meno rilevante in termini quantitativi. Caratterizzati da bassa frequenza (50 Hz) e bassa tensione (220 V) i campi elettrici domestici risultano significativi solo nei casi in cui sussistano lunghe e costanti esposizioni a brevissima distanza, per esempio la termocoperta(200 V/m) e la radiosveglia molto vicina al guanciale. È a rischio anche all’irradiazione ad altissima frequenza (GHz) generata dai forni a microonde. In qualsiasi caso è sufficiente eliminare le perturbazioni E/M dalla camera da letto per prevenire le possibili lunghe esposizioni.
CAMPI AD ALTA FREQUENZA
Telefoni cellulari: il campo E/M naturale, per tutto lo spettro delle alte frequenze, ha un valore di 0,07 µW/cm2. Durante l’uso di un telefono cellulare la densità di flusso* arriva ad oltre 1 mW/cm2 in prossimità della testa dell’utente. Accanto agli impianti di trasmissione tale valore può raggiungere i 10 mW/cm2. Si hanno effetti termici nei tessuti del corpo umano a partire da densità di flusso superiori ai 10 mW/cm2. Gli effetti atermici di esposizioni prolungate non sono ancora sufficientemente documentati.
Trasmissione via etere: con il moltiplicarsi delle grandi stazioni di ricezione e trasmissione dei segnali radiotelevisivi e di telefonia pubblica e privata, l’elettrosmog ha raggiunto anche zone di grande pregio naturalistico, come le aree montane, dove queste stazioni sono solitamente installate. In questi siti solo apparentemente incontaminati si può notare come oltre una certa densità di flusso E/M (20 mW/cm2) gli animali rifuggano testardamente le aree irradiate. Che il loro istinto sia più sensato della nostra ragione ?
Distanza di sicurezza degli edifici dalla perpendicolare discendente dai cavi.
Tensione(kV)
Distanza(m)
380
80
220
60
132
40
15
15
* Densità di flusso = Quantità d’energia per unità di tempo e di superficie trasportata dalla radiazione.

V = Volt: unità di misura della differenza di potenziale elettrico(tensione)
W = Watt: unità di misura della potenza elettrica risultante dal prodotto della tensione per la corrente.
Hz = Hertz: unità di misura della frequenza, cioè quante volte al secondo si ripete una determinata forma d’onda.
T = Tesla: unità di misura di induzione magnetica, cioè il flusso magnetico per un m2.

µ = Micro(milionesimo); m = Milli (millesimo); k = Chilo (mille); M = Mega (milione); G = Giga (miliardo)