DETERSIVI ECOCOMPATIBILI Il sapone era già conosciuto circa 4500 anni fa presso i Sumeri dove veniva utilizzato a scopo terapeutico e cosmetico. Nel medioevo solo i ricchi lo usano per il bucato, mentre il resto della popolazione usava la cenere. Nei primi anni del ‘900 viene messo a punto il “Persil”, il primo detersivo completo a base di sapone, soda, silicato e perborato.Solo più tardi intorno agli anni ‘60 vengono introdotte le prime sostanze detergenti sintetiche: trifosfato di sodio come addolcitore, regolatori di schiuma, sbiancanti ottici e ammorbidenti. Le sostanze primarie per la produzione del sapone sono la liscivia (idrossido di sodio), grassi vegetali e animali. Mediante la cottura di queste sostanze si forma glicerina e sapone che con l’aggiunta di sale da cucina si separano in: sapone solido, glicerina e un residuo di liscivia. Usando ad esempio l’olio d’oliva come grasso vegetale, si ottiene il sapone di Marsiglia. TENSIOATTIVI ANIONICI: sono la parte lavante del detersivo ( i cosiddetti saponi) perché rimuovono le particelle di grasso riuscendo a rompere la tensione superficiale dell’acqua TENSIOATTIVI CATIONICI: la sostanza attiva è costituita dal cosiddetto ammorbidente che forma una pellicola sulle fibre dei tessuti e ne riduce l’assorbenza di circa il 20%. Nel successivo lavaggio ciò comporta la necessità di aumentare la dose del detersivo. Essendo questi composti fortemente batterici, non solo modificano il funzionamento degli impianti di depurazione, ma distruggono anche la flora batterica della cute umana (manto protettivo) SEQUESTRANTI: riducono la durezza dell’acqua. Sono in genere tripolifosfati che creano problemi di eutrofizzazione nelle acque o l’EDTA (etildiamminoteracetato) che rende solubili i metalli pesanti inserendoli nella catena alimentare (branzino al mercurio!) SBIANCANTI: candeggianti per togliere macchie di frutta o verdura come il perborato di sodio, velenoso perché libera boro nelle acque provocando moria di pesci. SBIANCANTI OTTICI: coloranti fluorescenti alla luce ultravioletta che fanno sembrare bianco il tessuto, depositandosi sulla fibra come una patina. A contatto con il pH della pelle (5.5) si sciolgono e rallentano la coagulazione del sangue: sono infatti vietati nelle garze. COPRENTI,COLORANTI E CONSERVANTI: profumi sintetici sono usati per coprire gli odori mentre la formaldeide (cancerogena) viene usata per conservare ENZIMI: servono a decomporre le proteine non idrosolubili (sangue, latte, cioccolata) e sono costituiti da proteasi ricavate dalla fermentazione di ceppi batterici in amido. Possono provocare asma allergico ed eczemi. RIEMPITIVI: privi di potere lavante servono a fluidificare il prodotto e ad aumentare i margini di guadagno rendendo più economica la produzione. INIBITORI DEL GRIGIO: sono sostanze come la cellulosa che tengono in sospensione lo sporco risultante nel lavaggio, evitando che si depositi nuovamente nelle fibre. COMPOSIZIONE DI UN DETERSIVO DA BUCATO CONVENZIONALE (DI SINTESI) COMPONENTE TENSIOATTIVA Più costosi, ma composti da molecole biodegradabili, i tensioattivi amfoteri (a carica positiva e negativa) si utilizzano al posto dei tensioattivi anionici e cationici. Si ricavano dall’olio di palma, di cocco o dalla barbabietola da zucchero COMPONENTE FOSFATICA I silicati come le zeoliti o il citrato solido sostituiscono l’inquinante tripolifosfato di sodio (SPT) SBIANCANTI Come sbiancante al posto del perborato di sodio viene usato il percarbonato di sodio. IL RESTO DEI COMPONENTI NON È PRESENTE PERCHÉ COMPLETAMENTE INUTILE!! COMPOSIZIONE DI UN DETERSIVO ECOCOMPATIBILE |